
LA PRESENZA DEL GENIO
Genio della Fieravecchia

“Raccontano i nostri maggiori che nei tempi antichi, ma antichi assai, c’era un signore ricco sfondato, che andava viaggiando di qua e di là per suo piacere. Una volta fu sorpreso da una tempesta di mare, mentre si trovava dentro una piccola barca. Sbattuto di quà e di là, fu un miracolo che il mare non l’inghiottisse; e dopo tre giorni e tre notti di tempesta, quando stava per morire di fame e di stanchezza, una grande ondata lo gettò con tutta la barchetta sopra questa terra nostra. Volta e gira, non c’era nessun abitante, ma c’era la provvidenza di Dio in frutta e altre cose da mangiare, e quel Signore, ch’era già mezzo morto, si riconfortò e saziò appieno.
Ciò fatto quel Signore s’innamorò di questa terra che gli parve un paradiso terrestre; e poichè non c’era nessuno, ed egli era ricco quanto mai, pensò di fare venire qui molti ingegneri e capimastri, e fece fabbricare questa bella città di Palermo. Si chiamò così, perchè fu lui che la fece fabbricare, e lui si chiamava Palermo. Gli stessi ingegneri e capimastri, che la costruirono, fecero una statua di marmo al Signore riccone, padre e patrono della città, che poi divenne vecchio; e questa statua si trova sulla piazza della Fieravecchia.”
(“La leggenda del vecchio Palermo” di G. Pitrè)