Teatro Biondo

Progettato nel 1899 dall’ingegnere comunale Nicolò Mineo, raffinato progettista, vicino, come cultura, alla scuola di Damiani Almeyda (autore del Teatro Politeama), e completato nel 1903. Lo stile classico, ancora ottocentesco, impose criteri di simmetria; l’ingresso è inserito al centro della composita facciata, con doppio loggiatino concluso da timpano triangolare.

Il teatro ha un’ampia sala con due ordini di palchi e loggiato. Se dal punto di vista architettonico la costruzione non è particolarmente interessante, l’arredamento degli interni risulta un bell’esempio di arte decorativa dell’epoca. Anche se molti elementi decorativi sono andati perduti, il clima art nouveau è visibile ancora nel disegno degli apparecchi illuminanti e nella struttura in ferro dei palchi, denunciata dalla sequenza di modellate colonnine in ghisa che alleggeriscono lo spazio fasciante la platea e che vengono riproposte con lo stesso effetto nelle gallerie sovrastanti.

Il 15 ottobre 1903, tra gioielli scintillanti ed eleganti abiti da sera, il Teatro Biondo apre per la prima volta le porte al pubblico palermitano. In un teatro sfarzoso, che suscita stupore ed entusiasmo per lo stile, le decorazioni, i marmi, per tutta quanta la «grandiosa scenografia», debutta Ermete Novelli.

Tutt’ora in funzione, viene utilizzato per spettacoli di prosa e concerti.

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