Cappella Palatina
Ubicata al primo piano del Palazzo dei Normanni, fu realizzata tra il 1130 ed il 1132 ai tempi del regno di Ruggero II, come cappella del Palazzo Reale. Nel 1132 fu elevata a Parrocchia e fu intitolata a SS. Pietro e Paolo.
Ubicata al primo piano del Palazzo dei Normanni, fu realizzata tra il 1130 ed il 1132 ai tempi del regno di Ruggero II, come cappella del Palazzo Reale. Nel 1132 fu elevata a Parrocchia e fu intitolata a SS. Pietro e Paolo.
E’ considerata il “libro di storia di Palermo”, poiché tutte le dominazioni che si sono succedute nel corso dei secoli hanno lasciato traccia del loro passaggio. La costruzione risale al 1184.
La facciata del tempio in conci di tufo presenta pregevoli decorazioni neogotiche ed una fascia di chiusura, che la percorre in tutta la sua lunghezza, con i nomi dei due Santi titolari ed il 1879 quale anno di costruzione.
Costruita tra il 1651 e il 1658 dalla confraternita dei portantini, detti anche conduttori di sedie volanti, che effettuavano trasporti di persone su sedie a nolo per le strade cittadine.
La Chiesa del Gesù, meglio conosciuta con il nome di Casa Professa, costruita nel 1564 dai padri Gesuiti rappresenta, sicuramente, l’esempio più significativo dell’arte barocca a Palermo.
Il complesso monastico fu edificato tra il 1732 e il 1750 per ospitare le suore dell’ordine delle Cappuccine sotto la regola di S. Chiara.
Costruita a partire dal 1682 su progetto di Paolo Amato, il quale adottò, per la planimetria della chiesa, la pianta ellittica, coperta da cupola di notevoli dimensioni e predispose un nutrito apparato decorativo volto a stupire lo spettatore.
Le origini della chiesa, oggi Santuario, sono antichissime: nel 1064, i soldati normanni che assediavano Palermo, accampati nelle vicinanze della città ebbero grosse difficoltà perché assaliti da ragni velenosi; tale contrattempo li costrinse a trasferirsi in un luogo più vicino a Palermo.
La chiesa fu edificata tra il 1596 e il 1611 dalla Confraternita dei Cocchieri, i quali, durante la processione del Venerdì Santo sfoggiavano le livree che, con i loro colori, indicavano il casato presso cui essi prestavano servizio.
La Chiesa della Madonna di Monte Oliveto, conosciuta anche come Badia Nuova, sorge a pochi passi dalla Cattedrale di Palermo.
La Chiesa della “Santa Croce” (Holy Cross), unico Tempio di Culto Anglicano del XIX Secolo a Palermo, è stata progettata dall’architetto William Barbel su iniziativa e contributo economico di Joseph Witaker e Benjamin Ingam Junior.
Nel medioevo, il luogo, dove è situata la chiesa, era ricco di giardini ed orti a meridione della città allora edificata. La “Mansio Sanctae Trinitatis”, appartenuta ai Cavalieri Teutonici dal 1197 al 1492, sorse intorno alla metà del XII secolo.
La Chiesa della SS Trinità alla Zisa detta anche Cappella Palatina della Zisa fu edificata nel 1175 sui ruderi del refettorio di un antico monastero bizantino, successivamente trasformato, durante la dominazione araba, in moschea.
Fu costruita tra il 1625 e il 1628. La facciata, in conci quadrati, è dominata dallo stemma nobiliare dei Moncada. Al principio, fu concepita come cappella del Convento, costruito nel 1627 e che dal 1633 ospitò la nobile Juana De la Cerda.
Un tempo la chiesa era annessa al vastissimo monastero benedettino, fondato nel 1576. Il convento si estese nei secoli successivi fino a raggiungere il limite settentrionale delle mura cittadine.
Fu costruita nel 1630 grazie ai lasciti ed ai fondi elargiti da alcuni appartenenti alla Confraternita di Santa Maria degli Agonizzanti, che aveva lo scopo di salvare le anime dei condannati al patibolo dagli inferi attraverso preghiere e digiuni.
Fu costruita nel 1154 sotto il regno di Guglielmo I per volere di Majone da Bari, Grande Ammiraglio del re normanno, quale cappella di un sontuoso palazzo, oggi non più esistente.
Costruita nel XIV secolo, però, l’attuale struttura risale al 1726. La chiesa, dal 1853, è divenuta il Pantheon della città, dove illustri artisti, letterati, politici siciliani vi sono sepolti.
La chiesa fu edificata due volte in trent’anni in seguito alla distruzione della prima, ordinata da Federico II per vendicarsi della scomunica subita dal Papa. L’attuale edificio fu costruita tra il 1255 ed il 1277.
I lavori di costruzione della chiesa iniziarono nel 1518, con una impronta gotica ispanizzante. Successivamente, nel tardo cinquecento, furono effettuati dei lavori di rimaneggiamento che la portarono ad assumere forme architettoniche dettate dalla Maniera Italiana.
Realizzata tra il 1685 e il 1710 in stile barocco dall’architetto gesuita Angelo Italia. Il monumento è ispirato agli edifici borrominiani di Roma tanto nella generale concezione della pianta e dell’alzato quanto nei bizzarri particolari architettonici.
La chiesa, annessa al collegio di S. Maria all’Olivella, fu costruita nel 1735 su progetto di Nicolò Palma, che si ispirò alle migliori realizzazioni barocche cittadine, rispettando la proporzione dei canoni classici.
La chiesa venne edificata in sostituzione di quella di S. Luca, qui esistente, appartenuta ad una Confraternita di Genovesi. La “nazione” genovese possedeva una cappella, dedicata a S. Giorgio, nel chiostro di S. Francesco d’Assisi.
La Chiesa di S. Giovanni degli Eremiti, uno dei più insigni edifici medievali di Palermo e uno dei monumenti-simbolo della città, fu costruita in epoca normanna, tra il 1130 e il 1148, sotto il regno di Ruggero II.
Costruita nel 1071, rappresenta la prima costruzione normanna in città. Il motivo del nome è legato alla presenza di un ospedale, nel XII secolo, adibito all’accoglienza dei lebbrosi.
La chiesa fu eretta tra il 1526 ed il 1617 dalla Congregazione della Nazione dei Napoletani, provenienti in gran parte da Cava dei Tirreni. L’ingresso è posto all’interno di un portico trapezoidale.
Questo sito ha visto diverse edificazioni di carattere religioso, a partire da una prima chiesa la cui origine risale al IV secolo. Vi fu poi una chiesa normanna appartenuta ai Padri Cistercensi; quindi passò ai Padri Olivetani del convento di S. Maria di Monte Oliveto allo Spasimo.
Costruita tra il 1612 e il 1645, su progetto del teatino Giacomo Besio. Danneggiata dai bombardamenti del 1943, la chiesa è stata restaurata e riaperta nel 1966.
In questo luogo esisteva un monastero gregoriano intitolato a S. Silvia che, restaurato ed intitolato a Papa Gregorio Magno, fu concesso nel 1609 ai Padri Agostiniani Scalzi, i quali riedificarono chiesa e convento
Costruita nel 1586 su una preesistente chiesa del trecento dedicata alla Santa toscana, S. Zita con annesso ospedale, che divenne convento domenicano intorno al XV secolo.
Una chiesa dedicata allo stesso Santo esisteva nel XII secolo di fronte all’attuale; essa ospitò il primo nucleo di frati Domenicani, appena giunti a Palermo e fu poi inglobata nelle strutture trecentesche del monastero di S. Caterina.
La chiesa, con l’annesso convento, fu edificata nel 1686 da Giacomo Amato, per i Padri Crociferi, ed è disposta su un lotto stretto e lungo.
La chiesa è annessa al limitrofo convento, edificato nel 1507 sotto il titolo di S. Maria del Popolo da suor Lucrezia Di Leo dell’ordine delle Clarisse, nel luogo che era stato fino al 1492 il ghetto ebraico della città e dove esisteva una sinagoga, detta popolarmente “moschita”.
Chiesa antichissima, esistente dal XIII secolo. La sua conformazione attuale è riferibile sia al rifacimento settecentesco che ha nascosto la struttura a colonne ed archi ogivali, sia ai successivi aggiustamenti ottocenteschi.
Costruita nel 1607 su progetto dell'architetto messinese Natale Masuccio (attivo nel cantiere della chiesa del Gesù “Casa Professa”), quale cappella della Casa Conventuale del Noviziato dei Gesuiti, distrutto nel 1848.
Edificata intorno al 1275, durante la dominazione angioina, presenta un interessante prospetto trecentesco con portale arricchito da una serie degradante di archi e più in alto con uno splendido rosone.
Già esistente nel 1220 quando vi fu trasferito il titolo parrocchiale di S. Cataldo. La chiesa faceva parte del quartiere detto Porta di mare o di Patitelli, abitato da artigiani produttori di zoccoli.
Appartenente all’ordine Domenicano, fu costruita tra il 1566 e il 1596. La chiesa si sviluppa longitudinalmente, attraversata dal transetto su cui si innesca la cupola.
La chiesa, insieme al convento, fu edificata nel 1344 da Matteo Sclafani nel luogo precedentemente occupato dal palazzo di Matteo Termini, giustiziere di Sicilia e zio dello Sclafani.
La chiesa normanna, dedicata a S. Cristina, antica patrona della città, fu realizzata nel 1174, per volere dell’Arcivescovo Gualtiero Offamilio, lo stesso che fece costruire la Cattedrale.
Costruita nel 1545 nel luogo in cui esisteva, dipinta sul muro, un’immagine della Vergine ritenuta miracolosa. Sebbene l’edificio aderisca al rinnovato paradigma stilistico rinascimentale, è ancora improntata alla tradizione locale delle chiese trecentesche di derivazione normanna.
All’interno di uno dei mercati storici della città di Palermo sorge la Chiesa di Maria Ss. del Carmelo conosciuta come Carmine Maggiore. La costruzione della primitiva chiesa ruota attorno all’antica Cappella della Pietà che tradizione vuole donata ai primi carmelitani dalla regina Adelasia nel 1200.
La chiesa è così chiamata per la presenza di una catena, assicurata ad un suo muro, che sbarrava, anticamente, l’accesso alle navi dirette al vicino porto della Cala.
Costruita nel 1678 dall’architetto Giacomo Amato per le suore domenicane che avevano il loro convento nel Palazzo Abatellis. Rappresenta un ottimo esempio di chiesa in stile barocco.
La chiesa di Santa Maria di Monserrato detta anche “delle Croci” è l'unica parte residua della villa fatta erigere nel XVI sec. dal duca di Bivona don Pietro Luna.
Nel 1600 fu abbellita e ampliata dal nuovo proprietario, che vi ospitò anche i Vicerè di passaggio.
Costruita a partire dal 1526 nell’area di un magazzino del porto, concesso dal Senato ad una Confraternita, su progetto di Antonello Gagini, il quale si ispirò alle regole architettoniche rinascimentali.
Splendido esempio d’arte barocca, edificata nel1633 su progetto di Mariano Smiriglio. Alla chiesa era annesso un convento, fondato intorno al XII secolo, più volte rimaneggiato fino al 1905.
Costruita nel 1339 con annesso un piccolo ospedale con oratorio, voluto dalla nobile e ricca Famiglia De Cesario-Pagano, per assistere i pellegrini portatori di malattie, fu completamente rifatta nel 1522.
Rappresenta il primo edificio costruito lungo la via Maqueda; l’inizio della costruzione risale infatti al 1601, anno della realizzazione della strada.
Costruita tra il 1688 ed il 1706 dalle suore del vicino convento di Carmelitane Scalze su un’area che, in epoca musulmana, era servita da cimitero.
La chiesa di Sant'Agata la Pedata è un luogo di culto adiacente a Porta Sant'Agata L'edificio assieme al convento dell'Ordine agostiniano riformato della «Congregazione di Centorbi» costituiva in passato un unico aggregato monumentale.
Costruita tra il 1606 e il 1632, nel luogo dove esisteva una piccola chiesa dedicata a S. Maria della Pietà. La splendida e scenografica facciata barocca fu realizzata nella prima metà del XVIII secolo su progetto del trapanese Giovanni Biagio Amico.
La Chiesa di Sant’Antonio di Padova venne costruita a partire dal 1630 insieme all’adiacente Convento per volere dell’Ordine Monastico degli Osservanti Riformati di San Francesco con l’intenzione di creare un avamposto sanitario della grande Casa dei Francescani sita sulle colline di Santa Maria di Gesù.
Fu costruita nel XV secolo per volere della comunità di mercanti catalani stabilitisi a Palermo intorno al XIII secolo. Il complesso è composto, oltre che dalla chiesa,anche da una serie di edifici, i quali hanno subito diverse trasformazioni, durante i secoli.
Fu costruita tra il 1598 e il 1622 dai Padri Filippini, stabilitisi a Palermo nel 1594, su progetto di Antonio Muttone. La facciata, completata tra il 1655 ed il 1690.
Esistente già alla fine del 1200, fu rielaborata nel secolo XVI. Nel 1728 fu rifatta la facciata, secondo il disegno di Andrea Palma.
Nel luogo dove oggi è ubicata la chiesa, tra il 1173 ed il 1178 venne costruito il monastero cistercense di S. Spirito dove avvenne, nel 1282, lo storico episodio dei cosiddetti “Vespri siciliani”.
La Chiesa di Sant'Orsola dei Negri è un piccolo gioiello del barocco palermitano, risalente ai primi decenni del 17esimo secolo.
La Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio fu edificata nel 1143 da Giorgio di Antiochia, ammiraglio di re Ruggero II. Nel XV secolo fu concessa al vicino convento delle suore benedettine, fondato nel 1194 da Goffredo ed Eloisa Martorana; da allora la chiesa venne detta, anche “Martorana”.
La Chiesa di Santa Maria degli Angeli detta della Gancia risale al 1490, ma, fu radicalmente trasformata nel 1672. In essa è ancora leggibile lo sviluppo dei paramenti esterni fortemente segnati da una vigorosa fascia ad andamento spezzato che li unifica senza soluzione.
La Chiesa di Santa Maria del Piliere fu fondata intorno alla metà del 1500 dalla nobildonna palermitana Giulia De Panicolis nello stesso luogo dove, scavando un pozzo, nel mandamento Castellammare, era stata rinvenuta una statua lignea della Vergine sopra un “pileri”.
Costruito a partire dal 1174 per volontà del re normanno, Guglielmo II. L’esterno è quello tipico delle chiese normanne: un edificio fortificato, affiancato da due torri, di cui quella di destra e divenuta campanile nel ‘600. Il portico, che si affaccia sulla piazza, nasconde uno splendido portale del 1186, detto “Porta Regia”.
Il magnifico edificio fu costruito nella seconda metà del XVI secolo e definito nel 1686, dopo un rovinoso incendio. Ha paramenti esterni caratterizzati da forti archeggiature, bugnate del primo ordine e decorate nella chiave da mascheroni in pietra.
Fondato nel 1605 e decorato, tra la fine del XVI secolo e gli inizi del seguente, interamente con stucchi. Di grossolana fattura sono quelli del presbiterio e delle pareti lunghe con figure di santi e sante carmelitane; gli altri della parete dell’ingresso sono di buona mano e comprendono due figure allegoriche muliebri.
Edificato nel 1573 dalla Compagnia del SS. Rosario istituita nel 1568, alla quale appartenevano artigiani e commercianti di rilievo come Pietro Novelli e Giacomo Serpotta. E’ considerato uno dei più eleganti e ricchi oratori della città .
Lungo la corsia orientale del chiosco della Casa dei Crociferi è ubicato l’Oratorio della Carità di San Pietro, che accoglieva la congregazione di sacerdoti secolari fondata nel 1736, con lo scopo di raccogliere fondi per il riscatto dei religiosi rapiti durante le incursioni di pirati.
La chiesa dell'Immacolata Concezione e il convento dei Mercedari riformati scalzi sotto il titolo dell'«Immacolata Concezione» ai Cartari costituivano un aggregato religioso e monumentale ubicato nel rione Lattarini
La sala più antica che costituisce la vecchia chiesetta, venne eretta nel 1500 d.C. e fu costruita inizialmente come Cappella dedicata a S. Onofrio.
Edificato nel 1769 su progetto di Venanzio Marvuglia. L’edificio è assai emblematico poiché introduce, in piena epoca rococò, lo stile classico improntato all’opera di Vanvitelli ed è uno dei più raffinati esempi della cultura artistica tardo-settecentesca.
Splendido gioiello barocco del 1603, che si trova all’interno della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, fu sede della Confraternita dei falegnami.
Costruito nella seconda metà del XVI secolo dalla Compagnia di San Francesco in San Lorenzo, istituita nel 1564. Vi si accede da un cortiletto scoperto con fontana, su cui si affacciano i locali della canonica.
Costruito nel 1557 dalla Compagnia di Santa Maria della Consolazione sotto il titolo del Deserto e di San Mercurio, formata da aristocratici, i quali veneravano, in questa cappella, una antica immagine della SS. Vergine, ritrovata in un luogo deserto fuori delle mura della città.
Voluto dalla Confraternita di S. Caterina e completato nel 1726, nel luogo in cui la tradizione colloca la casa natale di S. Rosalia, il cui nome venne poi trasmesso ad un pozzo, nel giardino dell’oratorio.
Costruito nel 1590 dalla Compagnia del Rosario costituitasi nel 1570. Dalla loggia superiore, ornata con busti in marmo, si passa, attraverso un portale in pietra, alla sala che funge da vestibolo; questa è ornata con i ritratti dei Superiori della Compagnia.
L'Oratorio di Santa Maria delle Grazie, detto del Sabato, si trova nei pressi della Chiesa di San Nicolò da Tolentino, dove un tempo sorgevano gli antichi quartieri ebraici della Guzzetta e della Meschita, nel cuore di Palermo.
Realizzato alla fine del XVI secolo dalla Compagnia di S. Stefano formata da commercianti genovesi in contrapposizione alla chiesa di S. Giorgio dei Genovesi a seguito di una spaccatura della Nazione Genova, ed abbellito nel XVIII secolo con stucchi di Procopio e Giovan Maria Serpotta
Si erge a 429 metri di altitudine su Monte Pellegrino e fu fondato nel 1625. Vi si accede per mezzo di una lunga scalinata. La facciata del ‘600 è addossata alla grotta dove furono ritrovate le reliquie della Santa Patrona di Palermo, il 15 luglio del 1624.