Cimitero Monumentale di Santa Maria di Gesù

Il Cimitero di S.M. di Gesù è il più antico della città di Palermo. Esso è situato alle falde del monte
Grifone, in una posizione panoramica ai margini di quella che era la “conca d’oro”, così detta per
l’eccezionale densità di agrumeti fin dall’epoca delle dominazioni arabe.

La vista che si gode dalla piazza antistante la chiesa (anch’essa dedicata alla Madonna) si estende
su tutta la conca, abbracciando l’intero golfo fino alla inconfondibile sagoma del Monte Pellegrino,
il “promontorio più bello del mondo” come lo definì Goethe.

Il nucleo più antico del cimitero, così come possiamo vederlo attualmente, nasce nel 1878, quando
in seguito all’acquisizione dei beni ecclesiastici il Comune di Palermo ne iniziò i lavori in adiacenza
alle prime sepolture già esistenti sulla piazza antistante la Chiesa.

E’ comunemente chiamato anche “Cimitero dei Nobili”, per l’alta densità di cappelle e sepolture
gentilizie edificate dalle famiglie della nobiltà palermitana nel corso dei secoli, con splendidi
esempi di architettura gotico catalana, neogotica e liberty su progetti di Basile, Damiani Almeyda,
Patricolo etc.; vi si trovano altresì opere di grande pregio, come le molte sculture di artisti del
calibro di Rutelli, Ugo, Civiletti, De Lisi, etc,. Tra le tante cappelle spicca quella della famiglia Florio,
grandi imprenditori e frequentatori dell’alta società internazionale; la cappella, caratterizzata da
un disegno semplice ma austero, realizzata su progetto di Damiani Almeyda, ha all’ingresso la
scultura del “*leone che si disseta alla fonte*” simbolo della famiglia, scolpita da Benedetto De Lisi
nel1870. Tra i componenti della famiglia ivi sepolta, vi è anche Donna Franca (Francesca Jacona
della Motta di San Giuliano) moglie di Ignazio, affettuosamente chiamata nei primi del novecento
“regina di Palermo” per il suo grande fascino e le assidue frequentazioni con le famiglie reali
europee.

Alle cappelle di grande pregio storico artistico si affiancano sepolture di più modeste
caratteristiche, ma spesso di grande importanza storica per le personalità che al loro interno
trovano “eterno riposo”; tra i tanti la tomba del medico di Garibaldi, dott. Albanese, quella del
fondatore del “Giornale di Sicilia”  Ardizzone, fino alla contemporaneità con la cappella del giudice
Paolo Borsellino.